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lunedì, 14 luglio 2008  

Matematica zero, ma lettere…

La mia vicina di scrivania non si è trattenuta, e per “Via C. Angiolieri” ha detto “via Carlo Angiolieri”, forse parente del più noto Cecco: avete presente? Quello che scrisse “S’i fossi foco”, che a sua volta ho sentito attribuire a Dante da un direttore di banca, forse compagno di studi di quel generale in pensione a cui sentii dire “Come disse Confucio ‘Chi vuol esser lieto sia, nel diman non v’è certezza!’” Sì… Confucio il Magnifico…!

Certo, niente in confronto di chi a “Le iniziali di Ibsen” rispose “IL: non era Ibsen Loràn?”

 

PS: ok, lo confesso: l’ultimo l’ho inventato io, ma gli altri sono tutti verissimi.

sabato, 12 luglio 2008

 

Verrà il giorno…

A volte càpita di essere d’accordo con chi disprezziamo. Diciamo e pensiamo tante cose che, per i grandi numeri, prima o poi càpita di concordare anche con la più spregevole delle persone, prima o poi senz’altro accade che ci si preoccupa perché si ha una stessa (pur piccola) idea di uno che riteniamo un uomo ignobile.

Mi dico questo quando ascolto parlare Tremonti: è matematico, prima o poi succederà che dica una cosa, una sola piccola cosa con cui sono d’accordo.

Prima o poi accadrà.

Prima o poi.

 

 

Formattaio

In attesa che le televisioni di tutto il mondo mi si contendano come creatore di format ne anticiperò un altro.

Ci sono persone che guardano per ore un programma in televisione che nessuna televisione trasmette; e tutti quelli che passano di là ci buttano un occhio volentieri. Si tratta del passaggio di borse e bagagli ai raggi X all’aeroporto. Strano che non ne facciano un programma che sarebbe di sicuro successo; strano perché è un programma a basso costo eppure affascinante. È vero che il solo passaggio di oggetti potrebbe risultare monotono alla lunga (più monotono che guardare dei ragazzi chiusi in una casa che non fanno nulla? mah!), anche se permetterebbe l’inserimento non invasivo di pubblicità, semplicemente facendo passare i prodotti con la marca ben in vista, perciò se vogliamo arricchire il format possiamo inserire commenti di voci fuori campo, brevi interviste ai possessori dei bagagli (“Dove va di bello con quattro vibratori di misure diverse?”) e quiz (“Cos’e quella cosa squadrata con una specie di sveglia sopra?”) a cui rispondere con lucrosi sms (lucrosi per l’emittente, ovvio).

Se poi l’idea non vi garba allora tenetevi i preserali di Raiuno.

venerdì, 11 luglio 2008

 

Vita minore in Italia

Alcune notarelle su notizie del giorno, così, sparpagliate…

 

Alla fine di una spasmodica attesa è finalmente arrivato in Italia l’i-phone, e così chi se l’era fatto arrivare dall’America smetterà di atteggiarsi; tipo il mio capo, che però ce lo vedo smanettare sopra con faccia perplessa evidentemente senza capire come usarlo.

Di questo elegante apparecchietto ci hanno detto molto di cosa può fare, ma non ho ancora capito a cosa (e a chi) serve.

 

Renzo Bossi, di Umberto, di nuovo bocciato alla maturità. Niente di grave a essere poco adatto al pensiero, cose che càpitano. Si chiama ereditarietà.

Può sempre fare il bracciante: s’è liberato un posto a Viadana, presso Mantova.

 

C’è un telefilm francese che non riesco a guardare perché fra i protagonisti c’è un’imbarazzante Antonella Lualdi. Una sua nipote, Virginia Sanjust, carina annunciatrice rai, ha ricevuto un incarico governativo nel 2003, con un compenso di 36.000 euro più 7.000 di rimborsi spese, ma non ho capito per cosa.

C’è chi insinua che si tratti di una specie di prostituzione, ma io non ci credo: quale primo ministro firmerebbe un decreto che dà il doppio dello stipendio lordo di un impiegato in soldi pubblici ad una puttanella?

giovedì, 10 luglio 2008

 

Partire è un po’ rinascere

Mi sto preparando al mio unico vero lusso annuale (finchè posso): un viaggio lontano (per mantenere la più stretta irriconoscibilità non dirò dove: lontano).

Non sono un assiduo di ristoranti, non vesto e non calzo firmato (neanche in saldo), non mantengo un suv né un figlio, non cambio il telefonino finché funziona (in effetti l’ho cambiato solo una volta in una decina d’anni), non ho amanti, non mangio tanta frutta, bevo acqua del rubinetto, ecc.

Però quando posso mi sputtano i risparmi di un anno partendo con l’aereo, e visitando luoghi diversissimi e persone differentissime.

 

Dice: ma che vai a fare lontano che l’Italia è bellissima, e manco la conosci tutta?

Dico: è vero che è bellissima, ma per vedere la centesima (sia pur fantastica) pieve romanica (sia pure con uno splendido frammento di affresco giottesco) dovrei rinunciare a visitare Angkor o Tikal? Per cercare una murena all’isola d’Elba dovrei togliermi un’immersione con uno squalo balena? Posso tenermi Venezia e Firenze per un week end (o per quando avrò qualche anno in più) e intanto, finché ho il tempo e ce la faccio, arrampicarmi su un vulcano in mezzo alla jungla? Devo vedere proprio tutte le chiese di Roma, anche le più anonime, prima di accorgermi che c’è il Taj Mahal, o l’Alhambra?

E se a forza di conoscere l’Italia mi dimenticassi che siamo solo uno su mille, non gli unici e neanche i migliori? Che le case stanno in piedi anche se non sono occidentali, che i templi sono meravigliosi anche se non c’è lo stesso dio, che i fiori, le persone, le civiltà, i sorrisi sono belli anche se non sono uguali ai nostri?

Perché è vero che dopo la centesima replica della “Norma” di Bellini puoi coglierne insospettate sottigliezze e sfumature, ma insomma, alla fine conosci solo quella. C’è anche il rock’n’roll!

Per ricordarsi che la storia dell’umanità è fatta di continue mescolanze di popoli, di spostamenti, di scambi.

Per curiosità e per divertimento.

 

 

 

Mannaggia alle domande

Perché guardo la televisione?

La domanda non è peregrina, e infatti mi si è installata nella testa.

È che c’è un groviglio di risposte, da cui non riesco ad estrarre un post decente, forse perché è materia per un corposo saggio sociologico ed io non sono un sociologo e dopo le dieci righe mi annoio da me. Però ci penso.

Pensateci anche voi, dài.

mercoledì, 09 luglio 2008

 

Polli

“Bon giorno, sono impiegato di Banca Intesa o Poste Itallane. Io o bisogno di controllo di sicurezza di sua conto bancario. Vorrebbe ssere cortese di prestarmi su tessera di bancomat e darmi suoi codici segreto? Così io vado a fare controllo di sicurezza.

Grazie, molto gentle.”

Quanti sono gli italiani che corrono a prendere il portafoglio e affidano ad uno sconosciuto i propri codici? Eppure devono esistere, altrimenti certe richieste non le farebbero.

Seriamente, se ne conoscete uno io avrei da vendere dei diari autentici di Mussolini…

 

 

La Presidentessa di Google

Se siete fra quelli che hanno un’idea quantitativa della verità, e/o che si fidano di Google, dovreste essere convinti che l’Italia abbia già avuto una donna Presidente della Repubblica.

Cercando “Gronchi Giovanni” si ottengono 7.130 risultati, meno di un terzo dei 22.900 di “Gronchi Rosa”.

 

 

Realtà romanzesca

Avevo scritto un divertentissimo dialogo tra Ghidini e l’alieno Glbnr del pianeta Lpuk, ma poi ho pensato bene di non pubblicarlo perché l’onorevole avvocato Ghidini forse l’avrebbe preso sul serio e mi avrebbe querelato (ed è una fama a cui non aspiro). Pare infatti che (lui o un suo cliente) non abbia senso dell’umorismo, che non sappia distinguere il vero dal falso, dalla caricatura.

È una cosa che si fa, la caricatura, nelle vignette sui giornali, nelle scenette in televisione, e in letteratura con descrizioni e dialoghi immaginari e paradossali. Ora i casi sono due: o certi nostri governanti e loro tirapiedi non capiscono la satira quando la vedono e si armano di censura stupida e a tappeto (come in certe caricature di regimi fascisti e comunisti si riportano episodi di censura idiota), oppure certe caricature si avvicinano troppo al ritratto.

 

PS: fu Gogol a dire “Non è colpa dello specchio, signori, se la vostra faccia è storta”?

martedì, 08 luglio 2008

 

Frainteso, certo

Devo aver capito male. Senz’altro ho capito male.

Ho sentito che se passa la legge sull’immunità delle più alte cariche dello Stato allora la maggioranza è disposta a far cadere la norma cosiddetta “blocca-processi”.

Che c’entra la “blocca-processi” con l’immunità?

La “blocca-processi” non serviva per velocizzare i processi importanti (evitando di disperdere tempo e risorse su processucoli trascurabili)? Se si mettessero in relazione le due norme vorrebbe dire che avevano ragione quelli che dicevano che la “blocca-processi” fermava migliaia di procedimenti con l’obiettivo di impedirne uno solo, quello che riguarda un imprenditore che fa il premier. Se ci fosse un nesso allora significherebbe che 630 deputati e 315 senatori (più i 5 a vita e gli ex presidenti) avrebbero rallentato la loro attività riguardante 60.000.000 (diconsi sessanta milioni) di italiani per occuparsi degli interessi di uno.

No, non è possibile: devo aver frainteso, anzi ho senz’altro frainteso…

 

 

Normalasanità

Non è un gran weekend quello passato tra guardie mediche e pronto soccorso di otorinolaringoiatria: ma si trovano medici e infermieri tutti bravi, gentili, efficienti e premurosi. Sono cose che diamo per scontate ma che dovremmo ricordarci di tenerci strette.

E quando escono con grande risalto le notizie sulla “malasanità” è bene sempre ricordare (pur ammettendo che lo standard in alcune regioni è più alto che in altre) qual è la normalità della sanità pubblica nel nostro paese.

 

 

Interesse zero

Nonostante la globalizzazione le cose cambiano molto di valore spostandosi. Per esempio portate il più costoso dei televisori al plasma in mezzo alla foresta del Borneo e poi ditemi se non lo scambiereste con un paio di stivali; e che dire della valutazione di una birra analcolica iraniana in un pub fiammingo e in mezzo al deserto del Kalahari?

Ma la cosa che in generale varia di più di valore con la distanza è quello che potremmo chiamare notizie sanitarie personali: per esempio lo stato del vostro intestino, o il racconto delle vostre analisi, già a pochi centimetri dalla vostra bocca hanno perso molta importanza; quando arrivano alle orecchie dell’ascoltatore l’interesse è già arrivato a zero.

lunedì, 07 luglio 2008

 

Oh violino occitano

Al post di ieri ha risposto un leghista occitano.

Mi piace quando commenta qualcuno in disaccordo (purché si esprima in modo civile e articolato, come in questo caso), anche se nel caso specifico non contraddice in nulla il post. Vabbè, però mi dà svariati spunti: per ora mi fermerò al primo. Un occitano.

Perbacco, un occitano!

Me lo immagino parlare in occitanico, avere una patria che non è Stato, magari essere cataro (che mi evoca la purezza per cui me lo figuro vestito tutto di bianco), considerare fratelli gli abitanti dell’enclave nel cosentino, ecc.

Come sarà essere occitano?

Voglio dire: in autobus lo guardano storto? Per le case popolari entra in classifica come gli italiani “veri”? Gli italiani fanno manifestazioni contro i templi catari? A scuola ci sono classi speciali? Ci sono matrimoni misti o si sposano fra loro? Capita mai che qualcuno devasti i loro insediamenti e rimanga impunito (magari sbagliando “occitani” con “gitani”)? Gli occitani sono meglio o peggio dei tuareg, rom, khmer, assiri, sioux, norreni, sinti, visigoti? Voi dareste un lavoro di fiducia a un occitano? Sono più adatti come badanti o muratori al nero? Possono stare in Italia anche senza lavoro? In ospedale li curano come gli italiani?

Però che bello essere “occitano”, come suona bene!

Anch’io vorrei essere babilonese, o etrusco, o maya. Ma francamente mi sento terrestre, e poi italiano.

domenica, 06 luglio 2008

 

A forza di ripeterlo, e ripeterlo, e ripeterlo

L’unica forza politica italiana che pensa al lungo termine, alla storia, è la Lega.

Quando ha cominciato a parlare di Padania diceva idiozie. La Padania non è un’identità geografica né culturale: non c’è una lingua, un elemento religioso, culturale, tradizionale che identifichi i “padani”; non c’è una cosa che unisca piemontesi, trentini, friulani o liguri e che li distingua da umbri, pugliesi o campani.

Però, con pazienza, a forza di ripeterlo, e ripeterlo, e ripeterlo ancora, a forza di “miss Padania” e scemenze folcloristiche, a forza di ripeterlo, e ripeterlo, e ripeterlo. Beh, alla fine, tra qualche anno andrà a finire che i “padani” penseranno d’esserlo davvero. E allora lo saranno.

venerdì, 04 luglio 2008

 

Cattivi maestri

Considerando che il Presidente del Consiglio ha fatto oggi un lungo elenco di “impegni mantenuti” enumerando anche i rifiuti in Campania (che sono ancora lì) e provvedimenti annunciati (ma ancora solo annunciati) mi immagino che i suoi insegnanti, a scuola, alla richiesta di mostrare i compiti a casa si accontentassero di “ho messo in cantiere il tema sulle vacanze, ho aperto il libro di matematica e c’ho messo un segnalibro, farò l’analisi logica nei termini che ho previsto, ho appuntato il lapis per il disegno tecnico e tutte queste cose fatte e concluse sono ottime al 76% secondo un sondaggio che ho nel cassetto della scrivania.”

“Bravo: settepiù!”

Ecco, il problema della valutazione dei docenti è che andrebbe fatta a distanza di decenni.

 

PS: immagino anche che abbia frequentato una scuola privata in cui, essendo importanti le rette più dell’istruzione, gli alunni potevano ricusare chi li valutava in modo non gradito.

 

 

Non nel mio nome

Io di mio sono piuttosto timido e introverso, con qualche problema di relazione, ma vabbé, ognuno è fatto a modo suo.

Sul sito della “Lega per la difesa dei diritti degli introversi” scopro che questi miei difensori (ma chi gliel’ha chiesto?) mi considerano un anormale: grazie! Io finora mi ero sempre pensato uno normale nelle sue caratteristiche, e che l’introversione non fosse una malattia ma un carattere (non è che i biondi in una maggioranza di bruni, o alti oltre la media siano trattati come anormali).

E invece (chi l’avrebbe mai detto?) sono un poveretto subnormale. Ora, c’è anche chi si sente rassicurato dal fatto che tutto dipenda dalla genetica, che è dolcemente deresponsabilizzante (“Che ci posso fare? Son fatto così!” e via, adagiarsi…) ma mica tutti.

A questo punto l’unica cosa buona che potrebbero farmi avere questi “difensori” è di farmi avere una bella pensione d’invalidità che mi permetta di smettere di lavorare. Altrimenti, grazie, fuori dalle balle!

giovedì, 03 luglio 2008

 

Liberateci dai liberatori!

Siccome non ci bastano i premier nostri ce l’andiamo a cercare oltralpe.

Ieri sera all’annuncio felice della liberazione della Betancourt da parte dei boliviani il telegiornale TG1 ci ha ammannito la conferenza stampa di Sarkozy che si faceva bello in mezzo alla famiglia della poveretta, gongolava contento di associare la sua immagine ad un successo che non ha contribuito a realizzare neanche un pochino.

Ora, non è che basti essere un premier basso e stronzo perché il TG1 ci lecchi il culo. O no?

 

 

Giornalismo da manovale

Una piccola cosa trascurabile, ma da ieri, parlando dell’attentato anti-israeliano, i giornalisti citano un trattore, un caterpillar, una ruspa, un bulldozer, come se fossero sinonimi, e a me viene da chiedermi se c’è uguale pressappochismo nel numero delle vittime, nelle modalità dell’attentato, nell’identità dell’attentatore, ecc.

A provare a mandarli a lavorare qualche anno in un cantiere edile, forse, magari, poi sono più precisi a raccontare le notizie. O forse no, ma intanto imparerebbero cosa vuol dire lavorare davvero, e nel frattempo non ci racconterebbero balle.

mercoledì, 02 luglio 2008

 

TGpusher

Ad un telegiornale, ieri, hanno parlato di nuovi file audio che hanno l’effetto (e il nome) di stupefacenti: li senti e siccome hanno frequenze che agiscono direttamente sui centri nervosi non so bene cosa facciano ma insomma fanno effetto.

Il primo commento è che mi pare una bufala, così a buon senso comune.

Il secondo è che l’allarmato servizio ci ha fatto subito venir voglia di provarli (eravamo in due in quel momento, ma scommetto che in molte famiglie italiane…). Poi, la pigrizia…

 

 

Cosa ci meritiamo…

Iersera mi è capitato di vedere una nuova edizione del programma “Quanto siete disposti a umiliarvi pur di andare in televisione?” (questa va in onda sulla televisione pubblica Raiuno dopo il telegiornale serale)

Ho provato pena per i concorrenti e dopo un paio ho dovuto smettere di guardare (sono spettacoli raccapriccianti non adatti a un pubblico sensibile e influenzabile, e non ho abbastanza pelo sullo stomaco, sono una donnicciuola…). D’altra parte loro sono contenti, il pubblico è contento, gli autori non si sforzano e i produttori spendono relativamente poco.

Purtroppo non potranno vederla i ragazzi che, seguendo l’evoluzione tecnologica, partecipano alla versione del programma “In quale modo idiota siete disposti a morire pur di andare su Youtube?”, mentre continueranno a incoraggiare i deficienti dei programmi “Quale idiozia (e magari pure reato) siete disposti a commettere pur di riprendervi col telefonino?”

martedì, 01 luglio 2008

 

Ricerche

So che lo aspettate con ansia, il post mensile su cosa cercano quelli che capitano qui tramite motore di ricerca.

Bene, nel mese di giugno c’è stata una bella varietà, con tante chiavi diverse che raggruppo per categoria.

Ci sono i soliti erotomani, non tanti, tra loro si distingue l’ammiratore del cancelliere tedesco:

fotomodelle nude
angela merkel scollata
beccati a masturbarsi
lesbiche formose
milf con giovanotti
sexy politici femmine
studenti francesi cosce aperte porno
tifose brasiliane nude

Poi ci sono gli studentelli in cerca di roba da copiaincollare acriticamente nelle loro ricerche scolastiche, e di insegnanti in cerca di idee. Interessante l’indignazione di chi scrive “Ma cosa vuol dire educazione civica oggi”, col “ma” iniziale a testimoniare quanto è spazientito.

educazione artistica
costituzione italiana chi l’ha scritta
art. 3 della costituzione e commenti
commento articolo 3 della costituzione
commento sull’ articolo 3 della costituzione
ma cosa vuol dire educazione civica oggi
razzismo ed educazione artistica
progetti educazione artistica

Dubbi sulla categoria degli ignoranti, che non si capisce se cercano il gioco di parole o semplicemente sbagliano a scrivere. Alan Turing è un matematico, il Touring Club è un’altra cosa; il titolo famoso è “Il talento di Mr. Ripley”, il nome del signor Replay era una boutade.

talento mister replay
talento repley
turing club

E poi una bella miscellanea. Tra i miei preferiti quello che cerca “calciatori famosi da colorare”, quello che chissà cosa cerca buttando su Google “ciao ragazzina”, e il personaggio che vuole sapere “come pesare valigia” avrà trovato la difficile risposta “con la bilancia”? A chi si chiede se “le centrali nucleari di nuova generazioni (sic) smaltiscono le scorie” c’è da dire che le nascondono sotto il tappeto. Interessante chi cerca la “lettera per non farsi levare punti patente” perché scoprirà che basta pagare di più senza dire chi era alla guida (eh, i soldi…). Splendido chi ha trovato il post su “dieci modi per farsi mandare un accidente” cercando “modi per farsi”.

“cosa è un format”
“più bella e più superba che pria”
2007 morte a cuore fermo 2007
anatomia asino
bella superba pria
calciatori famosi da colorare
cammina cammina splinder
carnevale rio
cartello prezzo vini
ciao ragazzina
cognomi egiziani
come pesare valigia
le centrali nucleari di nuova generazioni smaltiscono le scorie?
legge neopatentati aggiornata a giugno 2008
lettera per non farsi levare punti patente
mancanza di educazione civica
manza
manze: definizione
modi per farsi
numeri a caso
prostituzione escort giugno 2008
pubblicita chewing gum
rapina vergato 13 giugno 2008
superba che pria
test intolleranza elementare
uxoricida e diritto alla pensione di reversibilità
uxoricidio pensione di reversibilità

 

Da segnalare che, a parte forse un paio, nessuno di questi ha trovato in questo blog ciò che cercava.

 

 

Numeri straordinari

Io vi do i dati, poi fate voi.

Riguardo la detassazione degli straordinari al TG2 delle tredici di oggi hanno detto che un lavoratore che guadagna 30.000 euro l’anno, con 3.000 euro di straordinari risparmia 700 euro di imposte: questi i numeri riferiti.

Il dipendente M.M. (non dico il nome perché si vergogna, e anche le iniziali sono false) è impiegato di primo livello nel contratto del commercio (primo livello, mica commesso…) e nel 2007 ha guadagnato (imponibile irpef) 22.519 euro lordi.

Per fare 3.000 euro di straordinari dovrebbe farne circa 250 ore, cioè 22/23 ore al mese (in pratica una giornata lavorativa di 9 ore), e ovviamente risparmierebbe di meno dell’esempio del tiggì.

Ora qualcuno spieghi ai giornalisti del TG2 Rai la differenza fra informazione e propaganda, per favore. Grazie.

 

PS: Quanto all’aspetto politico della detassazione degli straordinari ne avevo già scritto (mi pare in campagna elettorale, agli annunci) e preferisco evitare di dire sempre le stesse cose. (pigrizia)

lunedì, 30 giugno 2008

 

Sinonimi non sinonimi

censimento

* Operazione statistica di rilevazione simultanea, intesa ad accertare in un dato momento lo stato di un fatto collettivo: censimento della popolazione, delle aziende industriali e commerciali, delle aziende agricole.

 

identificare

 (…)

2 Riconoscere, scoprire, accertare l’identità di qlcu.: identificare un ladro, un assassino, un cadavere | Individuare, determinare: identificare i motivi di un avvenimento.

 

schedare

1 Registrare su apposita scheda dati relativi a persone o cose a scopo di consultazione, studio e sim. | Schedare un libro, un autore, prendere nota degli argomenti, dei dati e sim. che più interessano.

2 Registrare qlcu. negli schedari della polizia per precedenti penali, ragioni politiche, o sim.: hanno schedato tutti gli oppositori del regime.

 

A volte basta un buon vocabolario per capirsi. Le definizioni qui sopra sono tratte dallo Zingarelli.

Se quella proposta dal Ministro dell’Interno on. Maroni è un’operazione meramente statistica si tratta di un censimento (ma non è questo il caso, dato che c’è l’identificazione delle persone e non il puro rilevamento numerico).

Se si tratta di identificare le persone e basta (e dopo i dati non si conservano e non si elaborano) allora di può parlare propriamente di identificazione.

Se le persone si identificano e i dati si conservano per consultazioni successive allora è una schedatura.

Semplice, no?

Poi si può discutere a cosa serva la schedatura dei rom fatta per impronte digitali (cosa che per altri cittadini italiani è inconcepibile) e magari il ministero dovrebbe spiegare in una nota con quale criterio non razzista si decide chi schedare e chi no; per chi basta un’autocertificazione, per chi è necessaria l’esibizione di un documento, e per chi invece è indispensabile la registrazione delle impronte digitali (e perché, e se ci si può rifiutare).

Però intanto parliamo la stessa lingua, chiamiamo le cose col loro nome.

Schedatura.

venerdì, 27 giugno 2008

 

Che te lo dico a fa’?

E uno si chiede che chiacchiera a fare. Perché blatera da solo gesticolando per la strada, come un vecchio rimbambito coi sacchetti del supermercato che impreca sulla politica, i giovani, il grammofono e le batterie dell’apparecchio acustico che costano troppo.

giovedì, 26 giugno 2008

 

Di tutto un boh

Lo so che non è bello fare post-omnibus come un decreto del 31 dicembre, in cui si accozzano sovvenzioni, tagli, imposte, nuovi segnali stradali, regole del wrestling, proroghe, nasi finti, auguri, ecc. Ma d’altra parte…

 

Little Toni

Con una certa frequenza nella vita politica italiana salta fuori uno e dice di “abbassare i toni”.

Una specie di intercalare tra un insulto e l’altro.

Il punto è che “abbassare i toni” altrove significherebbe argomentare in modo più civile, discutere temi e dati confrontando opinioni e punti di vista con rispetto dell’interlocutore. In Italia significa vomitare fango sull’avversario, ma parlando a voce più bassa e con un mezzo sorriso (maestro in questo Schifano).

 

Red alarm

Sarà senz’altro colpa mia, ma più si discute all’interno del PD del futuro del PD degli equilibri del PD e di qualsiasi cosa del PD, e meno me ne frega qualcosa.

 

2010, l’anno del contratto

La trovata della finanziaria triennale è bellissima, copia un po’ i piani pluriennali di Stalin e di Mao, ma perché scartare le buone idee anche se avute da comunisti? (E intendo comunisti veri, non quelli annacquati di qui.)

Quello che mi fa fatica andare a cercare è dove sta scritto secondo Tremonti quanto costerà il petrolio, e l’uranio, fra tre anni; a quanto saranno i tassi di sconto; quale sarà il tasso di disoccupazione; di quanto si saranno contratte le retribuzioni di operai e impiegati; eccetera.

E magari i cinque estratti di sabato prossimo sulla ruota di Cagliari.

 

Più marci che gaglia

La Confindustria rileva che la produzione italiana è praticamente ferma, non cresce.

Come se non fosse colpa sua (cioè degli industriali).

Beh, muovetevi: trovate nuovi prodotti (magari migliori), abbassate i prezzi, aprite mercati, rinunciate a una parte del profitto, investite, datevi da fare!

 

Aspettiamo, se ne andrà

Ho scoperto dal TG2 che esiste una “emergenza rom”, ma non mi hanno spiegato in cosa consiste, e quando è cominciata.

 

Scemi: ìntegrali

Tra i manifestanti contro la costruzione del villaggio per Sinti a Mestre uno esibiva un cartello “Voglio essere integrato coi Sinti, voglio anch’io una villetta nel villaggio” (cito a memoria).

Non mi pare una cattiva idea: prendere lui (proprio lui, quello col cartello) e dargli un alloggio nel prossimo villaggio per i Sinti; ovviamente senza che abbia altre proprietà e appartamenti, senza che nessuno si fidi di lui, senza che nessuno gli dia un lavoro stabile, senza che nessuno gliene freghi niente di lui. E la prossima volta che lo vediamo al telegiornale la sua faccia si sovrapporrà ai dati dei furti e dei delitti.

 

Il senso del dì scorso

La “metastasi” è la riproduzione (propriamente di un cancro) in altri luoghi (propriamente in altri organi).

Sostituendo la parola con la sua definizione si ricava che secondo Berlusconi “i giudici politicizzati sono la riproduzione in altri luoghi della democrazia”.

Bizzarra ammissione, eh?

mercoledì, 25 giugno 2008

 

Commenti a caldo (2)

Questa cosa che il telegiornale ci dice la temperatura vera, ma anche quella percepita, è molto bella. Una volta si sentiva caldo e poi il colonnello Bernacca ci diceva che la temperatura era stata di 35 gradi, e noi commentavamo in famiglia “Eh, saranno stati anche quaranta!”.

Adesso il telegiornale dice direttamente “C’erano 32 gradi ma a voi sono sembrati 39” e nessuno dice niente (tutt’al più “Toh, a me erano sembrati 38 e mezzo: mi sono sbagliato”).

Ma è solo il primo passo per distaccarci dal mero dato reale e misurabile, per affrancarci dall’asettico numero fisico e lanciarci nell’umanistico. Prossimamente per sapere la temperatura faranno dei sondaggi “secondo i nostri ascoltatori la temperatura di oggi a Roma è stata di 37,4 gradi centigradi”: sennò che democrazia è?

Un po’ come quando evitano di dire le statistiche di furti, scippi e omicidi ma ci dicono l’andamento della “sicurezza percepita”, quanto è aumentata“la paura”. E così se uno sbaglia, che ha poca paura, può correggersi e averne di più.

 

 

Commenti a caldo (1)

Uno studia una vita, si fa un’intera carriera da medico e da primario per andare in televisione in camice bianco a dire di non stare fuori nelle ore più calde.

Poi però si va per la strada e si trovano dei poveri stradini ad asfaltare: si guarda l’orologio e sono le due del pomeriggio. La temperatura percepita all’ombra è di quarantatre gradi, al sole e sul bitume liquido è quella della faccia assolata di Mercurio (il pianeta, intendo).

Perché non fare questi lavori di notte, quando c’è meno traffico e il caldo è un po’ meno soffocante? (Ma già, sarebbe preoccuparsi per degli operai, magari extracomunitari, e pagare loro il turno notturno. Ma siamo scemi!?)

 

 

“Made in Italy”

A proposito di quel tizio definito “playboy” o “finanziere” o “imprenditore” Raffaello Follieri, che è stato arrestato negli Stati Uniti per operazioni che in Italia sarebbero definite “furbate” (e ammirate) ma laggiù si chiamano “truffe” (ah, il falso in bilancio…) e costano l’arresto (in carcere, non nella propria villa). Quello che si è anche accompagnato con l’attrice Anna Hathaway (così caruccia!).

L’ennesimo italiano disonesto e “furbetto”, elegante e fanfarone, estroverso e infido, galante e traditore (tutti aggettivi di cui noi italiani andiamo così fieri…).

Potrò come cittadino italiano chiedergli di pagare i danni d’immagine?

O in alternativa, posso votarlo come primo ministro?

 

 

Concorrenza sreale

Secondo la leggenda la concorrenza sarebbe il meccanismo per cui dovremmo avere i prodotti migliori possibili ai prezzi più bassi possibile.

In ordine alfabetico viene dopo “Basilisco” e prima di “Liocorno”.

lunedì, 23 giugno 2008

 

Niente, tranne un miliardo di impronte

Ognuno di noi è uno, e questo è palese. Ma ognuno di noi è anche uno di tanti.

Diciamo che uno va sott’acqua o in un bosco: è rispettoso, non tocca niente, non lascia rifiuti (come si dice: non prendere niente tranne le foto, non lasciare niente tranne le impronte/bolle d’aria); ma se mille-diecimila-centomila persone fanno lo stesso, la loro stessa presenza (il movimento, il fiato, le impronte, ma anche le strutture e i mezzi che servono a far arrivare lì tutta quella gente) diventa un’invasione, una devastazione. È vero che uno in più fa poca differenza, ma sono gli “uni” a fare la massa.

Questo è il motivo per cui abbiamo rinunciato ad andare a vedere le spiagge dove si riproducono le tartarughe marine, con sacrificio (perché dev’essere un’esperienza incredibile, di quelle che valgono la pena vivere e a ripensarci mi sento alternatamente un oscuro eroe e un coglione manifesto). E il sacrificio è aumentato dal pensiero che questo “riguardo” ce l’abbiamo solo noi, a cui importa, e non altri che vanno lì come andrebbero a Disneyland.

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