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sabato, 02 febbraio 2008  

Fuori tempo

Ora come ora non ho niente da dire, tranne che non ho niente da dire. Però potrei consigliare qualche post in archivio che va ancora bene, perché talvolta sono “fuori tempo”.

Perché a volte si è costretti all’attualità. Però sulle cose di attualità c’è già un sacco di gente che parla, e si dice di tutto (persino, qualcuno, cose intelligenti).

A volte è preferibile parlare di cose fuori dell’attualità, perché col fatto che non ne parlano i mass media c’è il rischio di non pensarci.

liczin | 18:20 | commenti

venerdì, 01 febbraio 2008

 

Gli elettori dell’onorevole Sangennaro

In una qualunque città della provincia italiana, Grossalto, la domenica mattina l’onorevole Sangennaro esce dal duomo e percorre a passeggio corso Quartucci. Saluti, cenni della testa, sorrisi, e ogni tanto qualcuno lo ferma per stringergli la mano, un ringraziamento, un nome da appuntarsi sul margine del giornale che tiene sotto al braccio (“per quel posto…” “un ragazzo tanto bravo” “si è laureato con 110 e lode”).

L’onorevole Sangennaro sorride benevolo, saluta, passeggia.

 

 

Che noi cerchiamo, che essi cerchiano

Mensile rapporto su cosa cercano i visitatori di questo blog.

Ben tre ricerche su un nome e cognome che ho citato tempo fa: pare che un “commercialsita” (sic) milanese cerchi con una certa frequenza il proprio nome su Google (tre volte in un mese. E ogni volta clicca su tutti i link. Mah).

Altre ricerche, sia pure con combinazioni di parole diverse, riguardano una pubblicità televisiva con una bella ragazza discinta (9), una nuotatrice francese fotografata in pose osé (un paio), e poi cose molto varie.

In particolare:

qualcuno il 23 gennaio ha pensato che al lotto estraggano numeri diversi per ciascun segno zodiacale (il coro greco intona l’antico canto “sce-mo sce-mo”).

“aiutare i mafiosi”: ci sono modi più diretti, tipo telefonare loro che i carabinieri sono sulle loro tracce, oppure più comodi, tipo dire “io mi faccio i fatti miei” e guardare altrove.

“onorevole dini”: mi piacerebbe che fosse lo stesso onorevole in persona a cercare in giro cosa pensa davvero la gente di lui.

“pensione di reversibilità uxoricida”: qualcuno che fa progetti per il futuro?

E infine il mio preferito “come si calcola la luce di un ponte” a cui mi sto affezionando (finirà che un giorno cercherò la risposta e diventerò un punto di riferimento per tutti i geometri).

guido beltrame
23 gennaio 2008 numeri da giocare in base al segno
aiutare i mafiosi
bionda spot adamo ed eva
chewing gum adamo eva video
chewingum pubblicità -vigorsol bionda
circonvenzione d’incapace
come si calcola la luce di un ponte
commento amore e ginnastica
dove puo parcheggiare l’invalido
elenco delle verdure a foglia larga
foto nuotatrice francese
guido beltrame commercialsita
manaudou addominali
nuovo spot chewing gum eva bionda
onorevole dini
pensione di reversibilità uxoricida
permesso invalidi
pubblicità chewing gum pallone foglie
pubblicità chewingum con adamo ed eva
spot adamo eva chewing gum
spot chewing gum adamo ed eva
spot chewingum paradiso
uxoricidio a sesto san giovanni

giovedì, 31 gennaio 2008

 

Pensieri oziosi

Vorrei pubblicare una guida a cose, nomi, personaggi di Star Trek solamente per poterla intitolare “Dizionario enciclopedico Trekkani”.

 

 

I giardini di Arcore

Tra le meraviglie dei leggendari giardini di Arcore v’era una curiosa struttura. Superato un boschetto di larici si apriva un inaspettato palmizio, e dove alcune migliaia di metri cubi di sabbia appositamente portate dal Sinai formavano una duna semicircolare, scintillava un’enormità metallica.

Si trattava di un gigantesco ago lungo 54 metri e pesante svariate tonnellate.

Gli ospiti più facoltosi si accostavano curiosi all’immenso arnese e allora, ad un cenno del padrone di casa, appariva un simpatico cammello, agghindato nel più lussuoso dei modi, che secondo il suo addestramento trottava leggero da dietro il palmizio e saltava grazioso attraverso l’arco (alto quasi quattro metri) della cruna.

I ricchi ospiti salutavano lo spettacolo facendo il gesto dell’ombrello verso il cielo e pronunciando lieti le antiche parole “Toh! Alla facciaccia tua!” tra allegre risate.

mercoledì, 30 gennaio 2008

 

Soldi, società e severe sanzioni (un post in S)

Supponiamo un facoltoso straniero con un pacco di soldi da investire.

Si affaccia all’Italia,

sente che da noi il falso in bilancio non è un reato,

sorride,

saluta,

se ne va.

 

Sebbene…

 

Si pratica il falso in bilancio, in genere, per i seguenti motivi:

– simulare una solidità maggiore di quella reale per ingannare banche, finanziatori e investitori e ottenere più fondi nascondendo i rischi: in pratica una truffa.

– schivare imposte e tasse mostrando redditi e attività inferiori a quelle reali: evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato.

– sottrarre fondi a soci, azionisti, creditori per conseguire un ingiusto guadagno, costituire fondi neri per attività illecite, ecc.: è truffa.

 

Sicché…

 

Scandalizzarsi per la depenalizzazione del falso in bilancio è inutile: chi falsifica un bilancio è un truffatore (parola che rende anche più l’idea).

 

 

Intolleranza elementare

Nei panni di un cattolico le esortazioni papali alla tolleranza mi rendono perplesso.

La tolleranza è “Atteggiamento di accettazione e di rispetto verso idee, opinioni, religioni diverse dalle proprie” (Zingarelli). Ma come si fa ad avere tolleranza per la verità di un altro quando si sa che è sbagliata? C’è una Verità rivelata da Dio stesso: le altre sono falsità! Ed è preciso dovere di un cattolico salvare chi sbaglia, e portarlo al Bene (non a un bene qualsiasi, ma all’unico vero Bene), altrimenti è accidia! (“Nella teologia cattolica, uno dei sette vizi capitali che consiste nella negligenza nell’operare il bene.” ancora Zingarelli)

Posso tutt’al più essere indulgente, paziente, e persino comprensivo, ma non tollerante! La tolleranza è una faccia del relativismo etico che è la base della rovina del mondo attuale!

E poi se si ammettesse la tolleranza come valore cristiano rischieremmo di trasformare le chiese da case di fede a case di tolleranza (che non suona per niente bene!)

Io ‘sto papa proprio non lo tollero…

 

 

Il muro in fondo al tunnel

Come neofita della blogosfera (parola brutta brutta) sto gradualmente scoprendo, di link in link, una moltitudine di blog meritevoli di essere seguiti (sia pure nella marea di blog utili solo a chi li scrive, tipo questo).

E questa attività di lettura, sempre crescente, prende sempre più tempo. Finché non riuscirò a fare altro, neanche guardare le donnine nude sui siti dei giornali “seri” (link in codice “calendari”).

Finirà che dovrò smettere del tutto.

 

 

Impulsi repressi

A volte viene voglia di asserragliarsi in cima a un palazzo a sparare sui passanti.

A me capita talvolta quando il TG2 manda un servizio in cui intervista la gente per la strada.

Però mi ci vorrebbe un palazzo a Saxa Rubra.

martedì, 29 gennaio 2008

 

L’Imposta sull’Onestà

Oggi ho pagato l’annuale Imposta sull’Onestà. Un centinaio di euro (106 per non fare un conto troppo pari) che si chiamano convenzionalmente “canone di abbonamento tv” (nome di fantasia): è una tassa e quindi va pagata, però sanno tutti che se non la paghi non succede niente, nessun finanziere busserà mai alla tua porta (e questa cosa è stranamente pubblicizzata).

L’impressione è che rimanga come finta imposta, apposta per far provare l’ebbrezza dell’evasione anche a chi non evade nient’altro perché non può (in generale i dipendenti e i pensionati).

Anche perché la Rai ce la mette tutta a convincerti che sono soldi spesi malissimo (ma proprio malissimo!).

Così la paga solo chi è ostinatamente onesto, al confine tra il patologico e il fesso.

 

 

Il Mio agente di zona

Se fossi Dio non sarei contento di questo papa: fa indubbi progressi in politica italiana, ma mi sta rendendo impopolare. E poi mi lascia scoperto il resto del mondo!

Mi abbandona alla concorrenza tutta l’Asia! Va bene che l’America latina va da sé, ma non si può far finta che non esista! E gli Stati Uniti? Un mercato d’anime in cui l’immagine della Chiesa Cattolica è quella di un branco di pedofili gerarchizzati! E in Africa…! I missionari non possono fare tutto da soli!

Un discorso, un viaggio, gli spettacoli folkloristici locali, una carezza a un bambino (non negli Stati Uniti) ché tanto quelli disinfettati che si possono toccare li marcano e non ci si può sbagliare.

E i cappelli tipici locali! Ecco! Gli apparirei in sogno mostrando quanti bei cappelli colorati ci sono nel mondo con cui potrebbe esibirsi: c’ha una piccola passione per i cappellini, magari si smuove! Così si accorgerebbe che c’è tutto un mondo fuori dello Stato della Chiesa.

 

 

Brutticità

Abbiamo la prima candidata al titolo di pubblicità più BRUTTA dell’anno: quella della Coop (quella sulla melodia di “Si può dare di più”).

Creativi concorrenti, dovrete impegnarvi!

 

 

Totocontestatori

Secondo voi ai prossimi giochi olimpici di Pechino ci sarà chi farà gesti di protesta contro il regime cinese e le sue violazioni dei diritti civili?

E se sì, di che nazionalità sarà il/la primo/a?

Secondo voi ci sarà almeno un/’ italiano/a fra i contestatori?

 

Date il vostro pronostico nei commenti: non si vince niente, natürlich, ma volete mettere la soddisfazione?

lunedì, 28 gennaio 2008

 

Rumori di fondo

A volte la sveglia non mi sveglia più (e per questo ne ho due).

Mia madre non si addormenta senza le sue cinque gocce.

Da qualche parte qualche ragazzo pensa che la roba che prende non gli faccia più niente.

Tremonti alle finanze, il Myanmar, la Palestina, l’Afghanistan, la fame in Africa… non c’è cosa abbastanza tremenda a cui non ci si possa assuefare.

 

 

Chiese e chiese

Ho cercato qualche statistica.

Sulla chiesa cattolica in Italia non ci sono dati attendibili e recenti. I dati della chiesa stessa non sono verosimili, quelli dell’Istat risalgono al 2003, anno in cui “Continua la tendenziale diminuzione della frequentazione assidua (una o più volte a settimana) dei luoghi di culto: si è passati, infatti, dal 39,2% del 1993 al 33,9% del 2003. E’ aumentata, invece, la quota di persone che ci vanno solo qualche volta all’anno (dal 27,9% del 1993 al 31,8% del 2003).” (virgolettato copiaincollato da un comunicato stampa reperibile sul sito Istat: io non avrei usato la E apostrofata invece che accentata.)

Poi ho trovato quest’altra statistica:

“L’Italia è la nazione con la maggiore percentuale di tifosi di calcio, ben il 78% della popolazione (46 milioni di persone), questo è il risultato di uno studio della Sportfive, European Football 2007.”

(fonte su cui non garantisco perché non conosco né questa Sportfive, né chi la riferisce)

Insomma in Italia ci sarebbero il 65,7% di cattolici praticanti e il 78% di tifosi di calcio.

Entrambi officiano la domenica, con celebrazioni occasionali infrasettimanali; di entrambi tutte le domeniche i TG ci dànno ampia relazione.

Io se fossi nell’amministratore della Juventus (9,5-10,1 milioni di tifosi) comincerei a pensare all’8 per mille.

 

 

I bambini si guardano

Quando ho visto quella bambina di 3-4 anni, per la mano alla mamma, con un telefonino rosa fucsia attaccato all’orecchio il mio primo pensiero è stato “sarà vero o è un giocattolo?”

A cui è seguito istantaneamente “che differenza c’è? È solo la ripetizione di un gesto comune.”

 

Ecco! E io che mi chiedevo cosa c’avessero da dirsi sempre e ovunque gli italiani!

 

 

Lasciato lavorare

Negli ultimi sette anni Silvio Berlusconi è stato al governo per cinque; e si pronostica che ne faccia altri prossimamente.

Poi non ci venga a dire che questa non è l’Italia come la voleva lui.

 

 

Parla perla pirla

Sto qua, tranquilla, sicura che prima o poi qualcuno mi troverà. E più passa il tempo più cresco e divento preziosa.

Sto qua, in fondo all’oceano, tranquilla che prima o poi il valore viene riconosciuto.

Sto qua.

liczin | 09:11 | commenti

domenica, 27 gennaio 2008

 

“Erano buoni i cannoli?”

Ho cercato di immaginare il “pizzino” che ha licenziato Cuffaro.

 

Non c’illudiamo che siano state le proteste a convincere Cuffaro a dimettersi.

Non c’illudiamo che le dimissioni di Cuffaro risolvano.

Non c’illudiamo che non ci siano mille Cuffaro pronti a prenderne il posto.

Ma se non si comincia, non si va da nessuna parte.

 

Il giro del mondo comincia con un passo. (dice il saggio)

venerdì, 25 gennaio 2008

 

Questa notizia è falsa

Tutti gli organi di stampa hanno detto che l’altro giorno Mastella ha citato Neruda. Solo che quella poesia non è di Neruda, ma è una bufala che gira su internet. E io ci credo perché l’ho letto su internet.
 

 

Il senatore

Non so niente di lui, ma ieri ha avuto una giornata che vale una carriera.

Oscuro peone democristiano della truppa mastelliana, mentre il drappello di cui fa parte si esibisce nell’esercizio in cui ha più esperienza (il salto dal carro del perdente a quello del vincitore esattamente nel momento del sorpasso) ha un sussulto di orgoglio e dice “no!” E rimane sul carro del perdente.

Enrico Toti al confronto è Don Abbondio.

Anche perché nell’istante stesso della sua improvvisa immobilità il resto della squadra (in pieno volo sopra il fosso) gli dà del saltafossi e (mentre ribaltano le maniche dei cappotti) del voltagabbana.

È subbuglio, sputi (poi negati, deciderà la moviola), manate, spintoni (accanto c’è uno che telefona, come ovunque in Italia, sempre): l’eroico senatore si accascia sullo scranno come l’eroe di un melodramma (la posa presa paro paro da una stampa ottocentesca acquistata ad un mercatino delle pulci).

 

Non me la sento neanche di mettere il tag “politica”.

 

 

Una proposta costruttiva

A proposito di riforma elettorale.

Considerato che l’attuale legge elettorale fa schifo a tutti;

tenuto conto che con le mutilazioni del referendum non diventerà meno indecente,

preso atto che nessun partito accetterà una riforma che non lo favorisca

 

Propongo

 

Il superamento dell’attuale bicameralismo perfetto con l’istituzione di un multicameralismo difettoso.

Istituiamo una serie di camere in cui per ciascuna valga un sistema elettorale diverso, in modo che ciascuno abbia il sistema che preferisce.

Una Camera Alta, con proporzionale puro ma sbarramento al 20%, che favorisca la formazione di pochi grandi partiti piuttosto che mille piccoli (resta inteso che poi, una volta eletti, i parlamentari si sparpaglieranno in gruppi anche unipersonali).

Una Camera Bassa, con proporzionale puro ma sbarramento di maggioranza, con esclusione dei partiti sopra il 6% in modo da garantire i partiti piccoli.

Una Camera Media, con proporzionale corretto al rhum.

Una Camera Territoriale, con una forte valorizzazione delle circoscrizioni, in modo che un partito che prende 1000 voti in una zona di un ettaro abbia più seggi di un partito che prende un milione di voti sparsi per tutt’Italia.

Una Camera della Governabilità, con sistema maggioritario nazionale e premio di maggioranza, per cui tutti i seggi vanno al candidato, uno solo, che prende più voti.

Una Camera Stadera, a cui abbiano accesso tutti i partiti “ago della bilancia”.

Eccetera, finché non sono tutti contenti.

 

 

Italiani all’estero

Stamani, com’è come non è, ancora nel sonno (sono di risveglio lentissimo), mi sono accorto che stavo pensando in quale paese avrei potuto emigrare. (E qui il post potrebbe finire.)

Mi sono reso conto che:

– ne so pochissimo di come stanno all’estero e dovrei documentarmi quasi da zero per scegliere un paese;

– quel po’ di inglese che ho imparato nel secolo scorso a scuola e che ho poi perfezionato per fidanzarmi con le straniere è del tutto insufficiente;

– il mio lavoro è così legato alla legislazione nazionale e alla lingua che all’estero non saprei fare niente, in pratica non ho un mestiere;

– c’è tutto un groviglio di legami parentali che rende difficile allontanarsi.

Pare che dovrò sorbirmi altri cinque anni di portavoce di Berlusconi.

 

 

Arieggiare il cavo orale

Frasca dice che non si andrà alle elezioni e si troverà il modo di tergiversare. L’argomento è che non avendo superato i due anni e sei mesi di legislatura i parlamentari non avrebbero interesse allo scioglimento delle camere perché non avrebbero il vitalizio da ex parlamentari.

Personalmente mi pare una gretta sciocchezza, però forse ho torto.

giovedì, 24 gennaio 2008

 

Dieci motivi per cui mi piacerebbe andare in televisione

1) In televisione ci sono un sacco di ragazze bellissime e in una scatola così piccola prima o poi le incontrerei per forza. E a me le ragazze bellissime piacciono moltissimo.

2) Chi va in televisione diventa famoso, e chi è famoso guadagna senza lavorare: ti pagano per fare le “ospitate” qua e là.

3) Chi va in televisione diventa famoso, e a chi è famoso si chiede l’opinione su tutto, l’arte, la filosofia, la politica e se può esistere amicizia fra un uomo e una donna; e si ascoltano come oracoli.

4)

Mmh, così su due piedi non riesco a trovare altri sette motivi. Sarà perché io in realtà non ho così tanta voglia di andare in televisione (sono timido), per le ragazze bellissime basta guardarsi in giro (ce ne sono di davvero carine per le strade), e sull’arte la filosofia la politica (e soprattutto se può esistere amicizia tra un uomo e una donna) non ho niente di che da dire (come quasi tutti i famosi del resto e come potrete evincere dall’archivio di questo blog). Rimane solo il lavorare…

 

 

Quando manca una massaia

Io capisco che per fare le cose per bene bisogna essere disposti a spendere. Ma 7 milioni di euro già spesi in un anno (su 45 stanziati) per un sito internet (www.italia.it che non esiste più) non è un po’ tantino?

Conosco giovinotti abili e intelligenti che per molto meno fanno un bel sito e lo gestiscono in modo efficiente: a prenderne una dozzina e stipendiarli ben bene (diciamo 2-3 euro al mese), mettendoli in degli uffici (o ancor meglio usando il telelavoro) più le attrezzature, la cancelleria, la macchinetta del caffè… diciamo che con cento-duecentomila euro all’anno il contribuente se la cavava; trecentomila vah, crepi l’avarizia!

Ma 7 milioni di euro?!

liczin | 10:51 | commenti
 

 

Giornalisti alieni

Iersera facendo zapping ho beccato da qualche parte il direttore del Sole 24 Ore De Bortoli che, parlando di infortuni sul lavoro, riportava la notizia che metà degli incidenti accadono nel percorso tra casa e luogo di lavoro, in pratica si tratterebbe di incidenti stradali.

È davvero così ingenuo il De Bortoli?

Viene dal pianeta Lpuk come l’alieno Glbnr?

Premettiamo che le statistiche sono date dall’Inail, quindi per gli infortuni regolarmente denunciati.

Fino a un paio di anni fa le statistiche riportavano che un’alta percentuale di incidenti sul lavoro avveniva il giorno dell’assunzione: che coincidenza! Scarsa formazione, poca conoscenza dei luoghi e delle procedure? Macché! La legge permetteva di denunciare all’Inail l’assunzione di un dipendente il giorno successivo; così i lavoratori al nero che si facevano male venivano denunciati come appena assunti: in pratica gli “infortunati del primo giorno” erano tutti lavoratori abusivi. Tant’è vero che qualcuno meno ingenuo (non so chi) ha introdotto la semplice regola che le assunzioni vanno segnalate all’Inail il giorno prima anziché quello dopo e la percentuale di “infortunati del primo giorno” è caduta verticalmente. Che caso eh?

Ora, tornando agli incidenti stradali, (per chi non lo sapesse l’Inail copre gli infortuni del lavoratore anche nel percorso casa-lavoro), supponete che un vostro operaio si spiaccichi una mano o si rompa un piede: preferirete dire che è stato un pirata della strada che l’ha investito oppure avere ispettori che vengono a controllare se avete investito i vostri preziosi soldi in scarpe antinfortunistiche, impianti a norma, protezioni, ecc.? Sapete quanto costa un muletto nuovo?

Avete mai visto fabbriche, officine, cantieri? Abbiamo un’idea della realtà delle cose?

mercoledì, 23 gennaio 2008

 

Perché ridete?

Oggi l’alieno Glbnr del pianeta Lpuk ci ha fatto ridere di gusto.

Dando per scontato che il governo cadrà e si andrà alle elezioni ha commentato: “Beh, almeno nessuno candiderà e comunque nessuno eleggerà quelli che si sono distinti come inaffidabili voltagabbana: Dini e i diniani, Follini, Fisichella, eccetera.”

Ah, le risate!

“Perché ridete? Nessun elettore, di destra o di sinistra, voterebbe per uno che poi va con gli avversari.”

E noi giù a ridere.

“Chi voterebbe un candidato che poi si fa i fatti suoi?”

La cosa più buffa era lo smarrimento dell’alieno Glbnr, che proprio non riusciva a capire perché ridessimo.

Eh, quanto abbiamo riso!

 

 

Una persona perbene

Si parlava di Sicilia e divagando è venuto fuori il signor Antonino: una persona perbene.

Il signor Antonino è un anziano signore siciliano trapiantato al nord, e fa il barbiere.

Per un taglio di capelli prendeva 12 euro (prezzo incredibilmente al di sotto della media ma che evidentemente gli basta per vivere dignitosamente) e faceva sempre la ricevuta fiscale.

Dal primo gennaio per un taglio di capelli prende 10 euro. Perché? Perché il suo commercialista gli ha detto che non paga più l’iva (non è chiaro perché, forse è diventato forfetario, non abbiamo capito) e allora lui ha tolto l’iva dai suoi prezzi e dalle sue ricevute.

Si può ancora essere onesti, corretti e perbene.

 

Voi siete liberi di considerarlo un fesso. Io con questo post gli vorrei dare un riconoscimento, una medaglietta virtuale al valore civile.

 

PS: per quanto incredibile è tutto vero.

martedì, 22 gennaio 2008

 

Archivi inutili

Questo post mi è rimasto nel file “appunti” da un paio di mesi fa. Ora non so perché mi sembra di attualità (e ancor più lo sarà tra poche settimane).

 

L’altra sera ci siamo chiesti cosa racconteranno alle prossime elezioni politiche i leader del centrodestra quando si presenteranno di nuovo insieme, sorridenti e uniti, degli insulti di oggi. “Divergenza di vedute risolta con un dibattito chiarificatore”? “Vivace scambio di idee per un’alleanza rinsaldata”?

E poi Formica ci ha aperto gli occhi: niente di tutto ciò; non ci saranno ipocrite formule bizantine, non si dovranno inventare giustificazioni acrobatiche, semplicemente non diranno niente perché nessuno glielo chiederà.

Perché non torneranno fuori dagli archivi le dichiarazioni di questi giorni? Perché Bruno Vespa non li metterà di fronte alle dichiarazioni, ai filmati, agli insulti che si scambiano adesso?

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